I testi antichi ci tramandano che Mithra corrisponde al termine vedico “amico”.

Il cammino Mithraico è dunque un percorso di amicizia e di armonia tra gli uomini, la natura e il cosmo.

A Boschi di Lari è stata fondata una scuola mithraica, un percorso iniziatico di sette tappe che consente un incontro con la nostra parte più profonda e con i principi fondamentali, dell’onestà, del non giudizio, dell’amore e dell’amicizia.

Il culto del dio Mithra

Il culto di Mithra, divinità di origine persiana le cui prime tracce risalgono al 1300 a.C. è uno dei culti orientali che tramite il mondo ellenico si diffusero a Roma.

Il culto cominciò a prendere piede a partire dalla fine del I sec d.C. e raggiunse il periodo di massima diffusione al tempo degli imperatori Severi. Il Mitraismo occidentale si è formato dalla evoluzione dell’antico culto iranico e come molti altri culti di origine orientale, aveva le caratteristiche della religione iniziatica e segreta. Questo è uno dei motivi per cui i ‘mitrei’, erano ricavati in ambienti sotterranei. 

La mancanza di fonti scritte fa assumere particolare importanza alla documentazione archeologica relativa a Mithra, il cui mito si ricostruisce in base alle numerose raffigurazioni rinvenute nei mitrei.

La sua storia si articola in diversi episodi: il dio nasce da una roccia con una fiaccola e un coltello fra le mani, con un colpo di freccia fa scaturire l’acqua dalla roccia. Successivamente Mithra inizia ai propri misteri il Sole, da cui è distinto ma al tempo stesso strettamente associato, segue un patto fra le due divinità, che siedono insieme per poi salire sul carro solare verso il cielo.

L’avvenimento centrale del rito mitraico è  il sacrificio simbolico del toro che alimenta la vita e la fecondità dell’universo e che rappresenta la trasformazione della materia per un elevazione verso  la spiritualità.

La rappresentazione di tale evento era posta ad una estremità del Mithreo.

Oltre al dio ed al toro, erano presenti altre figure simboliche: un cane, un serpente, uno scorpione, delle spighe e un corvo. 

Il loro significato, nel corso del tempo, ha avuto diversi livelli di interpretazione. Un’interpretazione molto diffusa e suggestiva lega i vari simboli alla rappresentazione astronomica e astrologica del cielo e delle costellazioni.  Il carattere cosmico di Mithra è sottolineato dalla costante presenza al suo fianco di due portatori di fiaccole, Cautes e Cautopates, affini al dio, insieme al quale costituiscono una sorta di trinità: rappresentano infatti, nel corso della giornata, rispettivamente il sole dell’aurora, del mezzogiorno e del tramonto, mentre nel ciclo annuale alludono alla primavera, all’estate e all’autunno. 

Mithra la divinità dei patti e delle alleanze

Mithra la divinità dei patti e delle alleanze, arrivata a Roma dalla Persia. 

Sette gradini iniziatici che rappresentano una discesa verso la parte più profonda del nostro essere. Un percorso alla ricerca dell’amore, della purezza e di valori profondi.

Questi sono i principi che rendono ancora attuale il percorso mithraico. 

La motivazione che hanno spinto la maestra Guya Vichi ad inaugurare una Scuola mithraica e quindi a riscoprire un percorso interiore antico è molto semplice: i valori del mithraismo, profondi e ancora attuali possono aiutarci a stare meglio con noi stessi, ad avere maggiore coscienza delle nostre possibilità, accettare i nostri limiti diventando persone migliori e più consapevoli.

Il traguardo che si propone la scuola mithraica, che ha sede a Boschi di Lari, è quello di arrivare ad essere uomini completi, che hanno conoscenza del proprio fisico, della propria mente e della propria energia, raggiungendo la completezza e la consapevolezza del potenziale umano.